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Ptosi palpebrale

La Ptosi palpebrale è una patologia a carico del sistema neuro-muscolare della palpebra superiore caratterizzata dalla incompleta apertura di una o entrambe le palpebre superiori. Nei pazienti affetti da questa forma la palpebra superiore copre parzialmente o totalmente la pupilla a seconda della gravità.

La ptosi palpebrale può essere congenita, acquisita o anche di natura post – traumatica.

Viene classificata in mono o bilaterale e a seconda del grado di abbassamento della palpebra in : lieve –moderata – grave.

Durante la visita viene raccolta l’anamnesi del paziente in cui si indaga sia sulla insorgenza che sui sintomi; i più frequenti sono oltra alla difficoltà di aprire bene l’occhio o entrambi, limitazione del campo visivo nella sua porzione superiore, stanchezza palpebrale a cominciare dal tardo pomeriggio, stanchezza dei muscoli frontali sempre impegnati nel tentativo di sollevare il sopracciglio e anche le palpebre. Nei casi più gravi in cui il paziente per vedere meglio reclina posteriormente il campo, dolore alla regione cervicale. L’indagine viene poi allargata al periodo di insorgenza dei sintomi, al loro eventuale aggravamento, se il paziente soffre di altre patologie e all’assunzione di farmaci ed altri.

La terapia per la ptosi palpebrale è chirurgica.

Ptosi palpebrale

Anestesia

Sarà necessaria un’ anestesia locale preferibilmente associata ad una leggera sedazione.

Intervento

La finalità dell’intervento è quella di agire sulle strutture muscolo-tendinee responsabili del movimento palpebrale, migliorandone la funzionalità, alle quali si arriva attraverso una incisione nel solco palpebrale. Al termine dell’intervento il paziente avrà una sutura cutanea invisibile e due corti cerotti. Non sarà necessario utilizzare bende oculari.

Post operatorio

La dimissione è dopo alcune ore dal trattamento. Nei giorni a seguire si assisterà ad un gonfiore della palpebra operata con possibili ecchimosi. Il paziente al proprio domicilio potrà lavarsi il viso e gli occhi senza correre alcun rischio. Potrà alimentarsi normalmente, guardare gli schermi elettronici e uscire di casa a proprio piacimento magari indossando un occhiale scuro. La guida dell’auto è sconsigliata sino ad un successivo controllo con il chirurgo a distanza di tre o quattro giorni. Generalmente dopo questo periodo comincia una graduale diminuzione dell’ edema associata ad un miglioramento della funzionalità palpebrale. I pazienti sottoposti a questo intervento non riferiscono dolore se non un senso di pesantezza palpebrale.

Risultato

I pazienti nei 40-60 giorni successivi mostrano un buon miglioramento funzionale ma non il risultato definitivo a causa dei processi di un continuato shock funzionale dei muscoli e a processi di guarigione profondi. Terminato questo periodo si tornerà ad avere una completo controllo palpebrale e si assisterà ad una ulteriore apertura palpebrale. Per quanto attiene il miglioramento bisogna sempre tener conto della gravità, insorgenza, e cause della ptosi palpebrale. Il chirurgo potrà con buona approssimazione prevedere il risultato e la risoluzione della patologia, ma va tenuto conto che la molteplicità dei fattori che determinano lo stato della malattia influirà sull’esito dell’intervento. Potrà essere garantito un elevato migioramento del sintomo con ampia apertura della palpebra ma non può essere garantita la completa simmetria palpebrale.