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Fillers

Con il termine di “filler” si indica quel prodotto, di diversa natura, che può essere somministrato mediante infiltrazione. La caratteristica comune di queste sostanze è quella di poter essere metabolizzate e completamente riassorbite dai tessuti nel tempo. La caratteristica peculiare di ognuno di essi è la durata.

blefaroplastica

Con quali sostanze sono prodotti i fillers

L’indicazione principale dei filler sono i piccoli riempimenti come ad es. le rughe o le depressioni in genere dovute alla mimica. Oggi l’indicazione si sta ampliando grazie alla ricerca che ha prodotto sostanze idonee per aumentare anche i volumi. Tra le sostanze maggiormente utilizzate troviamo “l’acido ialuronico” che si distingue a seconda della stabilità dei legami chimici e quindi della durata. Esistono altre sostanze ugualmente valide come ad es. il collagene. Quest’ultimo ha bisogno di un test sottocutaneo per evitare reazioni allergiche dopo il trattamento. Il test viene effettuato infiltrando una piccola quantità di sostanza e osservando per i successivi 30 giorni eventuali reazioni cutanee localizzate. Per questi due tipi di sostanze la durata può variare dai quattro mesi agli otto-dieci mesi. La durata del loro effetto dipende sia dalla costituzione chimica del prodotto sia dal soggetto in cui viene infiltrato. Anche in medicina estetica come nella tradizionale medicina la risposta a sostanze può essere differente negli individui. Un’altra sostanza che vede delle interessanti applicazione è l’acido polilattico: essa viene usata per ottenere riempimenti in aree più ampie del sottocutaneo e non propriamente in sottili rughe. Questa sostanza ha la capacità di stimolare la crescita di un tessuto fibrotico che gradualmente si sostituirà all’ acido infiltrato e la cui durata può anche arrivare a diversi anni. In questo caso per ottenere un risultato stabile il trattamento deve essere ripetuto a distanza di circa 30 giorni per almeno tre-quattrro volte. Esistono anche altre sostanze a base di Ac. Jaluronico con aggiunta di altri componemti che ne possono allungare la durata e ampliare anche la applicazione. L’ idrossiapatite appartiene anch’essa alla categoria dei filler, essa è più utilizzata per creare dei riempimenti che per il trattamento delle rughe sottili. La sua durata può essere intorno ad un anno.


Quando utilizzare un filler

Proprio per la loro caratteristica volumetrica i fillers trovano la loro maggiore applicazione nel riempimento delle rughe del viso, il trattamento di piccole depressione mimiche o cicatriziali e nei riempimenti contenuti a scopo estetico. I fillers sono utilizzati anche per il trattamento delle labbra sia per il contorno che per aumentare il volume (vedi capitolo “labbra”). Inoltre alcuni trovano la loro applicazione nel trattamento ad es. del dorso delle mani quando queste presentano caratteristiche dell’invecchiamento come assottigliamento del sottocutaneo che mostra la dilatazione vascolare venosa. Ma il risultato del trattamento non dipenderà solo dal tipo di prodotto utilizzato o dalla mano del chirurgo, la componente più importante è la pelle del paziente che dovrà essere trattata. In generale più la cute è sottile e ben idratata più il risultato sarà eccellente a differenza di quelle pelli particolarmente danneggiate dal sole. A questo proposito bisogna ricordare che il trattamento delle rughe non si esegue soltanto con i fillers, esistono molte altre possibilità terapeutiche mediche e non, lo specialista potrà consigliarvi in base alle possibilità di trattamento e alle vostre aspettative ( vedi capitolo “ le rughe”).

Come avviene il trattamento

L’infiltrazione del filler può avvenire in assenza di anestesia locale o con l’utilizzo di anestetici. Questi possono essere applicati direttamente sulla cute in crema o anche mediante una piccola infiltrazione di anestetico locale. A seconda dell’esigenza del paziente e della zona da trattare si potrà scegliere le modalità. I fillers sono contenuti in siringhe dotate di aghi appropriati per le infiltrazioni cutanee; la tecnica ideale è detta “tunnellizazione”: un solo punto di entrata, che generalmente corrisponde ad un’estremo della ruga e il successivo rilascio del prodotto per tutta la lunghezza di quest’ultima. Il procedimento si ripete per ogni ruga che si vuole trattare. Quando invece si vogliono riempire delle depressioni, attraverso più fori di entrata si potrà depositare il prodotto cercando di distribuirlo uniformemente su tutta l’area. L’infiltrazione normalmente non lascia segni evidenti sulla cute se non un transitorio rossore e se si verificano, qualche ecchimosi di rapido riassorbimento.


Il risultato

L’infiltrazione del filler può avvenire in assenza di anestesia locale o con l’utilizzo di anestetici. Questi possono essere applicati direttamente sulla cute in crema o anche mediante una piccola infiltrazione di anestetico locale. A seconda dell’esigenza del paziente e della zona da trattare si potrà scegliere le modalità. I fillers sono contenuti in siringhe dotate di aghi appropriati per le infiltrazioni cutanee; la tecnica ideale è detta “tunnellizazione”: un solo punto di entrata, che generalmente corrisponde ad un’estremo della ruga e il successivo rilascio del prodotto per tutta la lunghezza di quest’ultima. Il procedimento si ripete per ogni ruga che si vuole trattare. Quando invece si vogliono riempire delle depressioni, attraverso più fori di entrata si potrà depositare il prodotto cercando di distribuirlo uniformemente su tutta l’area. L’infiltrazione normalmente non lascia segni evidenti sulla cute se non un transitorio rossore e se si verificano, qualche ecchimosi di rapido riassorbimento.